lunedì 15 novembre 2010

Filosofia e pallavolo

Domenica giornatona di volley a Cabras: corso allenatori la mattina e finali del Round Robin di Lega Femminile tra, in ordine di classifica finale, Spes Conegliano, Norda Foppapedretti Bergamo, Yamamay Busto Arsizio e Riso Scotti Pavia.

Sulle partite non tanto da dire. Sicuramente è stato bello vedere queste fantastiche atlete sfidarsi stando seduti praticamente a livello campo, anche se le tante assenze, distribuite più o meno in tutte le formazioni, delle stelle italiane e straniere impegnate ai mondiali in giappone ha inciso sicuramente sugli equilibri di gioco. Non ha aiutato poi la scelta del campo di gioco, ottimo per la visuale ma scomodo per gli spettatori, sicucuramente insufficiente ad ospitare partite di questo livello, con pochi spazi di manovra per le squadre. Non ho contato quante belle difese sono terminate sulle travi del soffitto o in tribuna. Complimenti comunque alla società Gymland che ha ospitato e organizzato l'evento, alla sua seconda edizione, insieme al comitato FIPAV di Oristano.

Ma ciò di cui voglio raccontare riguarda il corso della mattina, in cui ho avuto la possibilità di sentir parlare l'allenatore della Spes Conegliano Dragan Nesic (che abbiamo visto a cagliari qualche mese fà come allenatore della nazionale femminile bulgara) e un giovane e bravo preparatore atletico del suo staff.

Ciò di cui Dragan ha parlato è stato il suo modo di concepire l'allenamento e la pallavolo in generale, in particolare concentrandosi sull'attacco e la difesa. La qualità dell'approccio dell'atleta verso l'allenamento, la ricerca della perfezione e le richieste dell'allenatore in questo senso sono stati gli argomenti che hanno fatto da filo conduttore a tutta la mattinata con interessanti accenni alla comunicazione in palestra e agli interventi dell'allenatore. Lui ha intitolato il suo intervento "Filosofia della pallavolo". Un concetto interessante, che condivido ampiamente, in quanto è quello che spesso manca, a mio parere, agli allenatori più giovani, eccessivamente concentrati sui problemi tecnico-tattici ma che troppo frequentemente dimenticano gli obiettivi complessivi del lavoro in palestra e dell'approccio metodologico all'allenamento e, più in generale, alla vita in palestra.

Filosofia, una parola che assume un significato importante se accostata ad uno sport. Significa interrogarsi sul senso del fare una attività sportiva e interrogarsi su come approcciarsi ad essa, su come viverla, sul perchè farla. C'è bisogno che noi allenatori ragioniamo di più su questi concetti, perchè la metodologia dell'allenamento non può essere solo figlia della tecnica e della fisiologia, pena la sua assoluta inefficacia. Abbiamo in palestra persone, e troppo spesso ce ne dimentichiamo. Dobbiamo essere inflessibili nel richiedere la perfezione nell'allenamento, ma dobbiamo richiederla soprattutto come approccio mentale, trasmettendo il concetto che l'obiettivo è "vincere sempre, non vincere ogni tanto" così come dobbiamo convincere l'atleta che bisogna allenarsi bene sempre, non ogni tanto.

Bravo Dragan, un bella lezione per tutti noi.