Una cosa di cui non si parla tanto è l'impatto degli errori, nostri e dell'avversario, sull'andamento della gara e sul rendimento dei singoli giocatori. Eppure chi ha lavorato un pò con gli scout sà che con l'abbassarsi del livello tecnico cresce l'influenza degli errori sul punteggio; spesso anche in incontri di alto livello gli errori sono la causa principale dei punti.
Ragionandoci un pò su, direi che esistono almeno tre tipi di errori:
1) Errori "non procurati" dall'avversario: Sono gli errori la cui responsabilità è dovuta alla cattiva esecuzione tecnica di un'azione di gioco, senza che l'avversario abbia fatto nulla per metterci in difficoltà. Non sempre sono attribuibili ad un singolo giocatore. Un esempio può essere l'attacco in rete dopo una buona alzata, oppure un bagher di appoggio sbagliato, ecc.
2) Errori "indotti" dall'avversario: In questo caso sono gli avversari che, con il loro attacco, il loro muro o la loro battuta inducono all'errore la nostra squadra. Esempi? Un giocatore a muro che abbocca ad una finta, o anche un difensore ben piazzato che viene colpito da una schiacciata avversaria senza riuscire a controllare la difesa.
3) Errori "tattici". Sono tutti quegli errori dovuti alla cattiva esecuzione dei compiti tattici e di organizzazione di gioco. Non sempre hanno come conseguenza il punto per l'avversario, ma più spesso sono causa delle due categorie di errori precedentemente descritte. Un esempio può essere l'errato piazzamento difensivo o un incomprensione tra alzatore e attaccante.
L'abilità di un allenatore nella correzione degli errori sta spesso proprio in questo processo: Capire l'errore, individuarne la causa, scegliere le esercitazioni corrette per eliminarlo. Ovviamente non è facile, soprattutto se a ciò si aggiunge la diversa "sensibilità" all'errore tra gli atleti e gli allenatori. Ho notato, e qui mi piacerebbe sapere se è così anche per voi, che gli atleti considerano errori "importanti" solo quelli non procurati, i più evidenti e i primi che ho descritto. Gli altri due tipi di errore spesso non li considerano veri e propri errori, e il ricorso all'alibi è ancora più evidente (l'avversario ha schiacciato troppo forte, non mi sono messo là perchè..., eccetera).
Trovo sempre molta difficoltà nel far capire all'atleta che è un errore grave anche un piazzamento sbagliato, una disattenzione, il non controllare una palla che ci colpisce, e così via. Capita anche a voi?
Un ultima cosa, che probabilmente meriterà un prossimo post: Mi capita spesso di intervenire su atleti che, per paura di fare un certo errore, ne fanno di più gravi. L'esempio che mi viene in mente è il giocatore che pur di non rischiare di venire murato attacca su traiettorie improbabili schiacciando in rete o fuori. E' evidente che ciò avviene perchè nella sua sensibilità l'essere murati è più grave di schiacciare fuori o in rete (per me ovviamente è il contrario). Ma come dicevo di questo parlerò meglio in un prossimo post.