mercoledì 9 aprile 2008

Il rinforzo: istruzioni per l'uso

Leggevo proprio ieri un interessante articolo di Cei sull'uso del rinforzo nello sport. Ho trovato molto interessanti alcuni concetti che esprime, in particolare su quando usare il rinforzo e su cosa applicarlo... Scusate, ogni tanto dimentico che non tutti quelli che mi leggono sono allenatori. Ricopio la definizione di rinforzo fornita dall'autore: In psicologia per rinforzo s'intende un "qualsiasi evento suscettibile di aumentare la probabilità di emissione di una risposta". I rinforzi possono essere positivi o negativi a seconda che tendano a incoraggiare o inibire un specifico comportamento, pensiero o sentimento. Per fare alcuni esempi, un semplice "bravo", un occhiataccia, un urlo, un premio o una punizione possono essere considerati dei "rinforzi". Tra le cose che mi hanno fatto pensare, riporto testualmente questi tre punti:

"1) Rinforzare la prestazione e non solo il risultato. Ogni atleta desidera essere rinforzato per la qualità della sua prestazione più che per la vittoria. Talvolta, invece, l'allenatore è più preoccupato a vincere o a non perdere un incontro piuttosto che essere interessato alla prestazione dei suoi atleti. Un comportamento esasperato in questa direzione conduce gli atleti a pensare che l'allenatore non è interessato a loro ma solo alla vittoria.
2 ) Rinforzare gli atleti per l'impegno e non solo per il loro successo. Per imparare nuove abilita o migliorare quelle già apprese bisogna fornire il massimo dell'impegno consci che si commetteranno anche degli errori e che solo continuando in questo modo la prestazione migliorerà. Quando l'atleta sa che l'allenatore richiede il massimo dal suo impegno, e che per questo viene rinforzato non avrà paura di provare e riprovare. Al contrario, se si aspetta di venire premiato solo in base al risultato di una prestazione e possibile che abbia paura di sbagliare pensando alle conseguenze negativo di un insuccesso. Comportandosi in questo modo l'allenatore favorisce l'insorgere dell'ansia e dell'insicurezza nei suoi atleti, che potrebbero anche ridurre il loro impegno, concentrandolo solo sulle abilità che padroneggiano con successo.
3) Rinforzare i piccoli miglioramenti e non solo il raggiungimento di grandi obiettivi. L'impegno e il miglioramento vanno rinforzati con continuità. Ogni atteggiamento o comportamento dell'allenatore nei riguardi di ciò che avviene sul campo o in palestra funziona da rinforzo per l'atleta. È bene, quindi, essere consapevoli del proprio modo di stare in relazione con gli atleti, servendosi in modo continuato e non saltuario delle proprie reazioni per rinforzare e incoraggiando i comportamenti ritenuti positivi ed efficaci per
l'attività svolta."


Quante volte mi sono comportato così? E quante volte ancora oggi faccio questi errori? Troppo spesso noi allenatori siamo più interessati al vincere o al perdere un punto, una gara o un campionato, piuttosto che premiare la qualità della prestazione. Premiamo gli atleti che raggiungono gli obiettivi posti, ma raramente lodiamo l'impegno se l'obiettivo non viene raggiunto.

Questo articolo mi ha dato da pensare... per chi vuole leggerlo tutto, lo trovate integralmente qui. Ciao

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