lunedì 12 novembre 2007

Spostarsi e fermarsi.

Uno dei problemi più grossi in cui spesso mi imbatto quando inizio a lavorare con un nuovo gruppo è fare in modo che gli spostamenti di gioco, soprattutto di chi non è immediatamente coinvolto nell'azione in corso, avvengano nei momenti giusti. Noi allenatori prepariamo gli atleti ai loro compiti e gli indichiamo le zone del campo dove devono svolgerli, ma spesso trascuriamo di insegnargli come vanno gestiti i tempi tra un compito ed il successivo.
Ok, ok... mi sono spiegato malissimo. cerco di chiarire cosa intendo. A mio parere anche i tempi di spostamento in campo devono essere fortemente legati alla lettura di ciò che avviene nel mio campo o in quello avversario. Il concetto fondamentale è che bisognerebbe effettuare gli spostamenti durante le fasi di volo della palla, mentre nelle fasi di tocco si dovrebbe essere il più possibile stabili e pronti a reagire ad un nostro tocco anomalo o ad una azione avversaria imprevista.
Facciamo due esempi, uno in fase di ricezione e uno in fase break.

1) Sono un attaccante in prima linea non coinvolto nella ricezione della mia squadra. appena l'avversario serve mi sposto il più velocemente possibile nella zona del campo a me assegnata, ma nel momento in cui un mio compagno effettua la ricezione devo essere stabile, con una postura che mi consenta sia di prepararmi per l'attacco sia di intervenire rapidamente in caso di errori. Una volta che vedo la ricezione, mentre la palla è in volo verso il palleggiatore, inizio la mia rincorsa (1° o 2° tempo) o mi preparo a partire (3° tempo).

2) Abbiamo appena attaccato e l'avversario è riuscito a difendere. Esco dalla posizione assegnatami per la copertura e, mentre la palla è in volo e il loro alzatore è in procinto di palleggiare, mi muovo verso la mia posizione preventiva di divesa sul primo tempo. Un attimo prima che il loro palleggiatore tocchi il pallone sono "fermo" e pronto a reagire a ciò che loro faranno. Se l'alzatore avversario non attacca o non gioca il primo tempo, mi sposterò durante l'alzata verso la mia successiva zona di difesa, fermandomi un attimo prima del colpo dell'attaccante per prepararmi alla difesa.

In conclusione, credo che quando è possibile gli spostamenti nella pallavolo devono essere concentrati al massimo durante le fasi di volo della palla, mentre durante i tocchi si dovrebbe essere "fermi" o meglio in una postura stabile che consenta di intervenire anche in situazioni impreviste.

2 commenti:

alberto ha detto...

quoto totalmente il tuo intervento, ma intervengo per dire che, al di la della supina approvazione, capita spesso, sopratutto con atlete provenienti da altre 'culture' di trovarsi di fronte ad una interpretazione totalmente diversa del momento in cui si deve stare fermi e quello in cui si deve partire. sopratutto riguardo alla difesa.
Io ho la mia interpretazione in proposito e se dovesse essere d'interesse magari la darò, ma voglio chiedere a te, caro Andrea e agli ospiti del blog, cosa pensano del metodo di far partire gli atleti verso la palla prima che l'attaccante 'scatti la foto'? Ossia prima che venga colpita la palla, premesso che non mi riferisco all'Anticipo, ovvero alla interpretazione di un segnale(dell'attaccante ad es) da parte del difensore che lo 'invita' a partire, ma alla precisa scelta di dirigersi verso la palla poco prima dell' attacco...
Che ne Pensate?

Daco ha detto...

Concordo con quello che dice Andrea. Per la domanda che pone Alberto se andare incontro alla palla, io preferisco di no, cioè preferisco che al momento che l’attaccante colpisce la palla gli spostamenti sono già effettuati e ci si trovi in una posizione ferma. Credo che questo dipenda dal movimento che noi chiediamo ai giocatori per passare dalla preventiva alla difesa, se io chiedo di spostarsi direttamente dalla preventiva alla difesa, andando avanti mi troverei fuori posizione, diverso il caso se chiedessi uno spostamento che dalla preventiva passi per una uscita prima verso le linee esterne e poi dentro il campo in posizione di difesa, in quel caso partendo dalle linee esterne sarei costretto a muovermi in avanti, secondo me è più un discorso di movimento precedente alla difesa vera e propria, a seconda di come si passa dalla preventiva alla difesa si avranno due diverse tempistiche. Però non so dare pro e contro.