giovedì 24 maggio 2007

Due parole sulla "fast".

Sabato conversavo con un collega allenatore riguardo alle differenze tra le tecniche d'attacco nel maschile e nel femminile. Ovviamente il discorso è finito sull'attacco con stacco ad un piede, forse la più evidente tra le tante variazioni tecniche riscontrabili, visto che nel maschile è praticamente inesitente.
Mi sono tra l'altro accorto che spesso chi lavora con i maschi è praticamente digiuno anche dei concetti base di questa tecnica, perciò ho pensato di spenderci sù due parole, visto che mi è capitano spesso di dover lavorare in palestra, anche partendo da zero, sullo sviluppo di questo tipo di colpo.

Intanto un accenno alle tecniche. In genere gli attacchi portati da dietro il palleggiatore con stacco a un piede sono di tre tipi: uno appena dietro l'alzatore, uno ad un metro e mezzo circa dal palleggiatore e uno molto vicino all'asta.
Tutti sono considerati come attacchi di primo tempo, anche se il tempo tra il tocco del palleggiatore e lo stacco dell'attaccante è ovviamente diverso. Nel primo caso, quello subito dietro l'alzatore (spesso chiamato "2"), l'azione è molto rapida e viene solitamente eseguita con un tempo lievemente ritardato rispetto al primo tempo davanti al palleggiatore. Il secondo tipo (chiamato abitualmente "B") è un poco più ritardato ma praticamente il tempo è lo stesso mentre il terzo, quello vicino all'asta che ormai tutti chiamano “fast”, può avere tempi diversi, a seconda delle caratteristiche della palleggiatrice e della schiacciatrice. Spesso la rincorsa differisce molto tra le giocatrici, ma il movimento conclusivo dell’attaccante ricorda molto da vicino quello del terzo tempo nel basket.

I problemi principali che un allenatore deve affrontare nell'insegnare a un attaccante questi tipi di attacco sono molti, ma io ho riscontrato che tre di questi sono molto importanti per la riuscita dell'azione, e precisamente:
- La spinta nel salto è fortemente asimetrica e principalmente supportata dalla gamba sinistra, il che inizialmente implica non poche difficoltà per chi abitualmente stacca "destro-sinistro" (cioè quasi tutti, visto che questo tipo di attacco è praticamente precluso ai mancini).
- Il braccio deve essere sempre alto e pronto a colpire la palla, in particolare per la "2" e la" B". Ciò implica un rapido "caricamento" del braccio e comunque il gomito tenuto in alto.
- In particolare la ricaduta deve essere molto curata, sia perchè comporta forti componenti di torsione a carico delle articolazioni della gamba, sia perchè deve consentire al giocatore di rientrare nella sua posizione di muro il più rapidamente possibile.

Inoltre, il palleggiatore ha un compito molto difficile, cioè quello di "nascondere" al centrale avversario la propria scelta e contemporaneamente garantire la corretta traiettoria e velocità dell'alzata. In questo modo si può sfruttare il più grande vantaggio di questi tipi di attacchi: il poter colpire su uno tratto di rete molto ampio, non consentendo quindi al muro di leggere preventivamente il probabile punto del colpo.

Questi colpi hanno creato degli sviluppi tattici molto interessanti nei sistemi di attacco, e parallelamente lo sviluppo di una adeguata tattica muro-difesa. Ma forse è meglio proseguire il discorso in un prossimo post. Ciao.

2 commenti:

Flame ha detto...

Non sapevo che esistessero fast di 3 tipi. Però non hai spiegato come insegnarla e usarla in partita. Ciao

L@z ha detto...

Ho ricevuto via mail altre richieste di dettagli sulla tecnica e tattica della fast. appena ho un pò di tempo ci dedico qualche altro post. Ciao