mercoledì 29 agosto 2007

Ricominciamo... con la "preparazione"

Dopo un pò di (meritate!) vacanze, si ritorna (finalmente?) in palestra.
E subito quindi si ricomincia a parlare di quella fase del lavoro, ormai quasi mitizzata dagli atleti come periodo durissimo di sofferenza e passione, della "preparazione".

Un tempo si definiva preparazione "atletica", memoria di settimane trascorse senza toccare un pallone ma facendo cose spesso più adatte ad un film di Stallone che a un campo di pallavolo. Oggi si sentono termini più coloriti e fantasiosi, tipo "riattivazione motoria" o "risveglio funzionale"... boh, chiamatela come volete. alla fine si tratta sempre dello stesso problema per gli allenatori: Prendere un gruppo di atleti che negli ultimi mesi hanno svolto attività diverse e trasformarli in una squadra che giochi a qualcosa che assomigli il più possibile alla pallavolo, e per almeno 5 set!

Nel maschile è, solitamente, più semplice, almeno dal punto di vista "atletico". I maschi tendono a essere generalmente più "attivi" durante la pausa estiva, quasi tutti giocano a calcetto, beach volley, racchettoni... tra le donne invece la percentuale di chi trascorre l'estate attivamente è di solito più bassa. Se siamo fortunati circa la metà delle nostre atlete si sono mosse in qualche modo durante l'estate, le altre si sono sdraiate ad abbronzarsi al sole a giugno e si sono rialzate a settembre. Sigh.

In ogni caso, probabilmente a causa dei cambiamenti nei modelli di prestazione (a seguito del rally point system) e dell'allungarsi delle durate dei campionati, che ha spesso ridotto il periodo di preparazione a poche settimane, la tendenza che mi pare di cogliere parlando con gli allenatori è quella di lavorare sulla tecnica e sulla tattica, anche di squadra, già dai primi giorni di lavoro e parallelamente al lavoro fisico. La cosa importante è programmare bene il lavoro, soprattutto quando si ha a disposizione poco tempo.

Purtroppo scrivere con attenzione i propri programmi di lavoro, che siano annuali, mensili, settimanali o per i singoli allenamenti, è un attività che vedo ancora troppo spesso trascurata, almeno da noi in Sardegna. Non mi stancherò mai di insistere sul fatto che il lavoro fatto casa è importante quanto, se non di più, del lavoro in palestra. Ma su questo argomento ritornerò di sicuro a breve. Nel frattempo, auguro a tutti una buona annata sportiva. In bocca al lupo e a presto.

3 commenti:

Alina ha detto...

La preparazione è un vero problema per chi, come me, è alle prime armi nel ruolo di allenatore. Da atleta conosco le mie esigenze e mi rapporto con il mister in base alle sue idee, ma come allenatore ogni cosa si complica!!!!
Quest'anno per la prima volta ho a che fare con un gruppo di under 13. Naturalmente la preparazione verterà su esercizi a carico naturale, ma come stabilire numero di ripetizioni e tempi?? Consigli???

L@z ha detto...

Ciao Alina, e benvenuta sul Blog. La preparazione al campionato è sempre un problema per tutti, e i dubbi sono tantissimi. Senza entrare in tecnicismi penso comunque che ci sono delle semplici regole a cui bisogna attenersi:
1) Non rovinare nessuno. Se abbiamo dei dubbi che una esercitazione che proponiamo possa essere pericolosa per la salute presente o futura dei nostri atleti, sospendiamola subito e documentiamoci meglio, non solo con i libri ma possibilmente confrontandoci con altri allenatori.
2) Gradualità. Cerchiamo di valutare le capacità fisiche e tecniche di ciascun atleta e di programmare il lavoro il più individualmente possibile cercando di progredire gradualmente. Se ciò non è possibile meglio partire da un lavoro "sopportabile" anche da chi è più indietro, crescendo sempre in maniera graduale.
3) Modello di prestazione e programmazione. Bisogna allenare tenendo sempre a mente che dobbiamo preparare gli atleti per giocare a pallavolo nella categoria X, e non per vincere la maratona olimpica o i mondiali di rugby. Perdere di vista l'obiettivo è tipico di chi non esegue una buona programmazione del lavoro. Perciò spendi molto tempo a casa a pensare e scrivere ciò che farai in palestra.

Per il resto, sono d'accordo sui carichi naturali nei settori giovanili. Attenzione però che anche senza sovracarichi si può esagerare. Stai attenta soprattutto all'intensità delle esercitazioni techiche, che và considerata quando si programma il carico fisico di tutto l'allenamento. Il muro, l'attacco o la difesa se fatti bene e intensamente hanno un impatto muscolare notevole, equivalente o superiore ai classici esercizi di potenziamento.

Ciao

Alina ha detto...

Grazie mille per i consigli! ne terrò conto....