martedì 4 marzo 2008

Dove stiamo andando? Seconda puntata.

In un post precedente ho introdotto il discorso sulla crisi delle società sportive, in particolare quelle maschili. Continuo qui esprimendo una mia perplessità sui motivi di questa crisi. Da molte parti sento dire che le società chiudono perchè "non ci sono ragazzi", non c'è più fame di sport, i giovani hanno troppe alternative, e via di questo passo. Sarà pur vero, sicuramente i giovani sono oggi pieni di alternative, ma sto incontrando spesso genitori e ragazzi (non necessariamente giovanissimi) che, sapendo che io "bazzico" nel volley, mi chiedono dove possono iscrivere i loro figli o dove possono andare per iniziare a giocare loro stessi. Mi è capitato anche recentemente, una mia collega mi ha detto che il figlio stava giocando a scuola, gli piaceva e voleva iscriverlo in una società. Gli ho indicato qualche nome, ma mi sono reso conto che non c'erano società in cui il ragazzo potesse ragionevolmente arrivare coi propri mezzi da dove abita. Lei non lo poteva accompagnare, perciò... adesso il ragazzo si è iscritto a nuoto.
E' solo un esempio, ma io credo che il vero motivo per cui pochi giovani si avvicinano alla pallavolo è che le società maschili stanno chiudendo, e non il contrario. Ragazzi ce ne sono stati sempre pochi, ma se prima gli oneri finanziari e organizzativi per le società erano relativamente modesti, oggi fare un campionato è diventato molto più difficile. perciò se prima con 7-8 "ragazzi" dai 13 ai 40 anni magari qualche società non ci perdeva nel fare un campionato di prima divisione, oggi chi si iscrive sa già che probabilmente ci perderà... se non soldi, sicuramente in stress e tempo più che in passato.
La scelta del comitato provinciale di Cagliari di non far pagare le tasse gare in alcuni campionati può sicuramente incentivare l'iscrizione di nuove squadre nel breve periodo, ma non può essere protratta per sempre, anche per l'ingiusta discriminazione che si crea verso le società femminili. Un tentativo comprensibile, ma quando si riequipareranno le cose saremo punto e accapo.
Idee per tentare di risolvere la situazione? Qualcuna ce l'ho, sperando che non sia troppo tardi ed il processo non sia diventato irreversibile. Però, visto che ho ancora tanto da dire, ve le propongo alla prossima (e spero ultima) puntata :o)

2 commenti:

Flame ha detto...

per me il settore maschile è ormai come un cane che si mangia la coda: pochi ragazzi => poche società => pochi ragazzi ecc.
però mi piace l'idea dei ragazzi dai tredici ai 40 anni! in effetti mica siamo obbligati a fare i campionati Under! se dopo il minivolley abbiamo solo 2 ragazzini di 13 anni che ci impedisce di cercare 4 o 5 grandi e fargli fare una divisione? intanto si inizia, poi magari gli anni successivi si iscrive qualche altro ragazzino. In effetti prima si faceva cosi, oggi ci siamo fissati che se non hai 8/10 ragazzi della stessa età non puoi fare campionato. boh!

Daco ha detto...

Quello che dice L@z sulla copertura delle società nel territorio è verissimo, il settore maschile è ridotto all’osso e bisogna cercare di invertire questa tendenza, per la mia esperienza le società hanno molti problemi per quanto riguarda i dirigenti, che sono sempre molto pochi, e ci sono anche problemi di spazi, le palestre costano e non poco. In questa situazione pensare di ricreare un settore maschile non è facile, anche perché quelle società che ripartono dopo anni di fermo del settore maschile dovrebbero lavorare in un ottica di lungo periodo e il lavoro da fare sarebbe gigante, molte società che fanno femminile hanno problemi anche a gestire le proprie squadre. Una cosa molto fantasiose sarebbe che diverse società, due o tre, meglio se vicini come km creassero una squadra in comune dividendo le palestre, i costi e qualsiasi cosa utile come progetti scuola e altre iniziative rivolte ai giovani, ma ci vuole molta voglia e tanta organizzazione e non so se questa idea sia realmente attuabile. Ben vengano le divisioni di giovani e meno giovani, nel maschile come nel femminile magari diminuendo i costi che tanto veri sponsor per una divisione non se ne trovano.