lunedì 12 marzo 2007

Correlazione Muro-Difesa nelle giovanili

Vorrei sfatare un mito che, a mio parere, abbiamo noi allenatori: la correlazione muro-difesa (anche se io preferisco definirla "attacco avversario-muro-difesa") NON è "roba da alto livello". Esiste - e và insegnata - da quando si inizia a insegnare il muro cioè, almeno per me, dall'Under 14.
Qualcuno mi darà del pazzo, ma mi scontro ogni anno con giovani atleti che, alla domanda "tu come difendevi l'anno scorso?" mi rispondono cose del tipo: "qui e là" e mi indicano 3 punti nel campo; uno per il primo tempo, uno per l'attacco da 2 e uno per quello da 4 (quando non coincidono, sigh!). Vi giuro che, quando qualcuno mi dice che la sua posizione aveva una qualche relazione col muro o col pallone - cose semplici, intendiamoci - del tipo "mi metto fuori dal muro" oppure "se attacca fuori asta vado un pò più in diagonale", mi commuovo e gli chiedo chi era il suo allenatore sognando di stringergli la mano.
A mio parere la posizione di difesa non è mai una posizione prederminata, neanche per i bambini che si avviano al volley. Mentre sta imparando il bagher il ragazzo può e deve già capire come muoversi secondo una lettura, ovviamente molto semplificata, di quello che accade nel suo campo e in quello avversario, anche acchiappando il pallone o colpendolo di testa. Ci si riempie la bocca dicendo che la pallavolo è uno sport di situazione e poi non si insegna la lettura del gioco, la valutazione delle traiettorie, l'adeguamento a ciò che accade.
Non voglio criticare nessuno, ma solo far aprire gli occhi su questo problema: Vedo troppo spesso insegnare l'opzione nelle giovanili ("mettiti qui", "mura a filo asta", "parti dalla linea", ecc.) trascurando di aggiungere le condizioni di lettura, del tipo "mettiti qui se la palla è staccata" o "difendi qua se il muro è in ritardo". Per me è importante insegnare subito a leggere le situazioni ed adattarsi ad esse, sia a muro che in difesa (e non solo). Il lavoro ad opzione può essere insegnato anche più tardi. E non ditemi per favore che i ragazzi non capiscono o che non ci riescono. Vi garantisco , per esperienza personale, che è più facile insegnare a leggere il gioco e ad agire di conseguenza ad un ragazzo di 14 anni che ad un'adulto. Provate anche voi se non ci credete. :o)

2 commenti:

alberto ha detto...

Caro Andrea ciao, Sono Alberto,
Innanzitutto grazie per la bellla sussa di sabato... :D
Leggo il tuo post sul IVBlog e non posso esimermi da dare una breve risposta perchè devo prepararmi per l'allenamento imminente.
Lo stimolo maggiore a rispondere nasce da 2 fra le tue considerazioni:
1-Vi giuro che, quando qualcuno mi dice che la sua posizione aveva una qualche relazione col muro o col pallone - cose semplici, intendiamoci - del tipo "mi metto fuori dal muro" oppure "se attacca fuori asta vado un pò più in diagonale", mi commuovo e gli chiedo chi era il suo allenatore sognando di stringergli la mano.

2-A mio parere la posizione di difesa non è mai una posizione prederminata, neanche per i bambini che si avviano al volley. Mentre sta imparando il bagher il ragazzo può e deve già capire come muoversi secondo una lettura,

Le due insieme dicevo mi riportano alla memoria il destino di alcune mie ex atlete(e quindi tocchiamo anche l'argomento della mia verve polemica affrontato nel 'pre gara' sabato)che approdate alla corte di un altro allenatore, si sono trovate ingabbiate in un sistema difensivo(lo vogliamo chiamare correlazione muro difesa o altrimenti?)ove non esistesse un legame diretto con situazioni mutevoli di gioco ma semplici ricette pre-confezionate da applicare a una grande quantità di situazioni senza prescindere da una osservazione dello sviluppo dell'azione!!!
Ovvero un pò quello che dici tu in premessa al tuo discorso!!
Le 'mie ex' ovviamente, continuavano a ragionare con la logica dell'anticipo nell'ambito di ciò che il coach aveva predisposto come tattica di difesa, facendo prevalere le loro scelte spesso apparentemente bizzarre se inquadrate in logiche coercitive.
E lui ovviamente... si alterava, sostenendo che l'anticipo NON ESISTE e chiedendosi chi fosse quello stolto che teorizzava delle stupidaggini di quella portata!
Anche dopo che le stesse atlete. in più occasioni, avevano cercato di dimostrare che la loro 'tattica individuale' abbinata alla loro 'memoria delle situazioni', di contro, permetteva risultati ancorchè calata in schematizzazioni rigide!
Ah... naturalmente non parliamo di situazioni di livello giovanile, ma tutto questo si può riportare al livello giovanile perchè, come dici tu, fin dall'under 14 abituare l'atleta all'osservazione delle situazioni in condizioni individuali è fondamentale per il successivo passaggio dala tattica individuale a quella di squadra ove l'anticipazione, ESISTE! ed è la base di tutto il sistema difensivo!!
Per concludere vorrei individuare le cause dell'abitudine della gran parte degli allenatori a evitare con grande accuratezza il lungo lavoro che porta una squadra a utilizzare l'anticipazione come punto di partenza del sistema muro/difesa:
1-insegnare la lettura delle situazione richiede anni di lavoro capillare e una programmazione attenta delle tappe di passaggio dalla tecnica alla tattica individuale e dalla tattica individuale a quella di squadra,e sopratutto richiede unuo studio profondo della materia che non credo sia alla portata di tutti!
2-Spesso un lavoro come quello descritto al punto 1 oltre che richiedere molto tempo per essere appreso, dà risultati peggiori nel breve, sopratutto a livelli medio bassi, infatti con 2-3 accorgimenti standard nelle divisioni o nei campionati giovanili è molto più facile vincere subito e passare per grandi allenatori e guadagnare tanti soldi! Mentre insegnare l'anticipazione richiede tempi lunghi e pochi punti di riferimento 'semplici' e non dà risultati immediati, sopratutto se si lavora poco(come tempo)!

In estrema sintesi credo, caro andrea che tu continuerai a sperare di trovare qualche collega al quale stringere la mano, e io continuerò ad essere denigrato da chi mi succede con le ragazze( che magari gli hanno fatto fare bella figura nei campionati che hanno disputato!)!! :)
E' tornato il polemico!!! :D
Saluti Albe

Unknown ha detto...

sono convinto che quello che è stato scritto circa alcuni allenatori sia 'vero', come sono convinto che non ci sarebbe nessun allenatore pronto a mettere per iscritto che lui fa parte di quelli qui descritti...
perché affermo questo?
premesso che io alleno quasi prettamente le giovanili femminili e, nonostante abbia direttamente assistito ad allenamenti in cui l'allenatore ordinava "devi stare qui, punto!", spesso queste situazioni sono situazionali (ma anche le più ricordate/riportate dalle allieve), dovute più al voler far capire un concetto (magari mentre l'atleta cercava un alibi ad un suo errore), piuttosto che un movimento tecnico-tattico.
cosa voglio dire?
che anch'io, qualche volta, mi sono trovato nella situazione in cui, mie allieve passate di 'grado' piuttosto che allieve arrivate da altre squadre, raccontavano al loro nuovo allenatore "questo non l'abbiamo fatto..", "questo non mi è stato spiegato..", solamente per evitare una giustificazione ad un loro errore.
accade poi che quando io vado a visitare l'allenatore che le ha prese in carico o viene quello che me le aveva 'passate'), davanti al loro ex insegnante le cose si ridimensionano, riscontrando le giuste risposte alle medesime domande.
d'altronde, quanti alunni, passando ad esempio dalle scuole medie alle superiori (o dal semplice biennio al triennio superiore) non imputano al vecchio professore le loro mancanze?
non nascondiamocelo: un po', a noi allenatori, ci piace quando possiamo criticare l'operto di un collega che magari non ci sta neppure simpatico ( ;) ).
quando io lascio le mie allieve U14, potete star certi che conoscono quantomeno la teoria, per cui dovrei essere uno di quelli che farebbe commuovere Andrea ( :P ), ma so anche che probabilmente molte di loro si terrebbero quella 'giusta risposta' per poi far 'bella figura' in un secondo momento... insomma, per concludere: quando io prendo delle allieve già avviate, dopo aver posto quelle fatidiche domande (ma più spesso prima di porle), chiedo sempre:
"chi era il tuo allenatore? da quanto tempo giochi?",
risposta che mi darà una valutazione generica più precisa sulle conoscenze di quella allieva, rispetto alle sue risposte a domande dirette.

per l'amor del cielo, non fraintendetemi:
ho visto anche allenatori federali insegnare che la rincorsa d'attacco da posto 4 si fa sx,dx-sx e da posto 2 dx,sx-dx! (ecco perché, davanti ad un errore, chiedo numi sul chi sia stato il suo istruttore precedente)

dopo questo logorroico prembolo, volevo però sottolineare una cosa:
Andrea parla di correlazione muro-difesa già dall'U14; Alberto specifica che questo comporta un lavoro di anni e che spesso va fatto con poco tempo a disposizione.
concordo con entrambi, ricordando che spesso le U14 sono bimbe al 1° anno di palestra (max 2°)... beati coloro che lavorano in realtà dove la pallavolo (col minivolley) parte in età da scuole elementari/1^media (e magari con selezione fisica)!

la mia correlazione muro-difesa di quest'anno?
ho solo tre allieve che arrivano a mettere le i polsi sopra la rete, una di queste (classe '99) ha cominciato la pallavolo a ottobre...