mercoledì 14 marzo 2007

I "secondi" allenatori.

Quest'anno ho allenato da solo. Ho avuto la fortuna in passato di lavorare in palestra con ottimi amici e validissimi collaboratori, ma per quanto mi rendessi conto della loro importanza, solo quando lavori da solo ti accorgi di quanto sia fondamentale la figura del secondo allenatore nell'economia di gestione della squadra, sia tecnica che del gruppo.
Bruno, Mario, Piergiorgio, Marco, e voi tutti che avete condiviso con me le gioie e dolori della panchina in passato... quanto mi mancate! Parafulmini dei miei nervi e di quelli delle giocatrici; consiglieri e strateghi preziosi, artefici di tante vittorie mai riconosciutevi; amici e confessori fedeli sempre disponibili a condividere le sconfitte; lavoratori instancabili per gli incarichi più gravosi. Insomma, vi voglio ringraziare, anche se forse un semplice grazie è poca cosa, per l'enormità del lavoro che avete svolto - nell'ombra - mentre i meriti venivano, spesso ingiustamente, attribuiti solo a me.
Poche società capiscono realmente la vostra importanza, per loro siete spesso solo un costo non necessario, vi vedono solo come lanciatori di palloni, compilatori di scout, autisti per le trasferte.
Non siete mai stati "secondi" a nessuno. Tantomeno a me, e mi auguro un giorno di essere io ad aiutare gente come voi in palestra, anche se non sono sicuro di essere alla vostra altezza.
Grazie ancora a tutti voi, "secondi" allenatori.

P.S. Da qualche settimana mi sta aiutando in palestra un ragazzo in gamba, Gabriele. Sembra incredibile, ma a conferma di quanto ho detto prima, ogni volta che c'è lui la qualità dell'allenamento cresce tantissimo.

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