lunedì 30 aprile 2007

Finalità del muro

Domenica scorsa eravamo in palestra con Luigi Schiavon. Si è parlato del muro nelle categorie Under maschili e d’organizzazione dei settori giovanili. Una giornata interessante, in cui abbiamo rivisitato tanti argomenti importanti, spesso accantonati e dimenticati nei più remoti angoli della nostra memoria. Rispolverare queste cose non può che farci bene.

Avevo sentito Schiavon altre volte, e mi ha confermato la buona impressione che mi ero fatto in precedenza. Mi è sembrato in particolare molto utile ribadire scopo e tattica del muro, perchè spesso in palestra ci dimentichiamo che il fine ultimo dell’insegnamento della tecnica è l’efficacia tattica, e non la correttezza formale dell’esecuzione.

Mi è piaciuto in particolare come ha ribadito gli scopi principali del muro, e cioè:
1) - Inibire alcune traiettorie, ribattendole nel campo avversario.
2) - Rallentare la velocità di altre traiettorie per facilitarne la difesa.
3) - Essere punto di riferimento per il piazzamento dei difensori.

Come vedete non ha inserito tra gli scopi del muro quello di “fare punto”, cosa con cui concordo. Infatti, nonostante il muro rappresenti sicuramente una grande fonte di punti, anche a mio parere il punto diretto non è uno dei suoi fini primari. Più che uno scopo, il punto diretto a muro è una componente tattica importante nell’economia della squadra. Successivamente infatti, parlando degli aspetti tattici del muro, ha detto che:
- è una importante fonte diretta di punti;
- è un punto di riferimento essenziale nella organizzazione della fase difesa-contrattacco;
- un arma di pressione sull’attacco avversario;

Penso che questi siano degli spunti importanti su cui riflettere, indipendentemente che si sia d’accordo o no. L’insegnamento della tecnica non può prescindere da un analisi accurata degli scopi e degli obiettivi tattici a cui si vuole arrivare. E questo vale per tutto… non solo per il muro.

Grazie mille a Luigi e al C.R. che ci ha permesso di incontrarlo.

2 commenti:

Flame ha detto...

Io non ho capito mai una cosa del muro: ma bisogna cercare di murare oppure no? è chiaro che se salto a muro devo cercare di prendere il pallone, non trovi? altrimenti che salto a fare? Tu invece dici che fare il punto non è lo scopo principale. Ma sei sicuro?

L@z ha detto...

Sono sicuro di così poche cose... diciamo che sono "convinto" di questo: Per me non è affatto "chiaro" che se salto a muro devo "cercare di prendere" il pallone; anzi, raramente chiedo questo ai miei atleti. Ovviamente ognuno ha le sue idee, e io non ho certo la verità in tasca, però nella maggior parte dei casi le disposizioni che dò al muro sono di blocco di una traiettoria, anche se questa può variare a seconda delle posizioni relative tra rete, palla e attaccante. In generale dico al muro di andare a "prendere il pallone" solo quando la palla è attaccata a rete e forse in pochi altri casi particolari.