martedì 3 aprile 2007

I Sistemi Rappresentazionali

Come avevo promesso commentando un post passato (clicca qui per leggerlo) , cerco di spiegare un pò più in dettaglio i sistemi rappresentazionali (da adesso li chiamo s.r.) e perché è così importante cercare di capire quelli del nostro interlocutore se vogliamo che assimili i concetti che gli stiamo trasmettendo.
Noi attingiamo informazioni dal modo che ci circonda attraverso i nostri 5 sensi; perciò, quando rappresentiamo al nostro interno le informazioni, tendiamo a schematizzarle attraverso delle sensazioni. I s.r. sono quindi i metodi attraverso il quale memorizziamo dentro noi stessi le informazioni che apprendiamo. Teoricamente sono 5, uno per ciascun senso, ma a noi ne interessano praticamente solo 3: visivo (vista), uditivo (udito) e cinestetico (sensazioni tattili e motorie).
Ogni persona ha il suo s.r. dominante, il sistema cioè che preferisce utilizzare per rappresentare le informazioni dentro se stesso. Il s.r. dominante è molto importante perchè determina molti tratti caratteriali e le capacità di apprendimento (per esempio una persona con s.r. dominante visivo apprenderà meglio leggendo o guardando un video piuttosto che ascoltando una lezione).

Ma come riconoscere il s.r. dominate del nostro interlocutore? Ci vuole un po’ di esperienza... ma cerco di dare qualche aiutino:
- I “Visivi” si riconoscono solitamente per la postura eretta, si guardano attorno con molta curiosità, Sono vivaci e usano frasi brevi con periodi meno letterari, con una gestualità molto accentuata; danno inoltre molta importanza all’aspetto estetico delle cose e delle persone. Mentre parlano utilizzano spesso parole e frasi come: “vedo”, “bello”, “è chiaro”, “guarda”, lampante”, “punto di vista”, “immagine chiara”, ecc.
- Gli “Uditivi” durante una conversazione muovono gli occhi lentamente, anche il respiro è più lento; imparano ascoltando e rispetto ai visivi sembrano più cauti e riflessivi. La voce è spesso monotona o melodica. Nei suoi discorsi compaiono spesso frasi tipo: “mi suona bene”, “senti”, “ascolta”, “nota stonata”,”parola per parola”, “tono”, ecc.
- I “Cinestetici” amano il contatto fisico e tutto ciò che ha a che vedere con tatto, gusto e olfatto; spesso giocano con oggetti quando parlano o ascoltano e hanno meno considerazione dell’aspetto delle cose rispetto ai contenuti; Memorizzano facendo pratica e spesso parlano poco. Nel parlare usano concetti del tipo “dolce”, profumato”, “duro”, “tosto”, “rammollito” “tocca con mano”, “sono teso”, “solido come una roccia”, ecc.

Per noi allenatori è ovviamente molto importante imparare a conoscere quale tipo di s.r. è dominante nei nostri atleti, perché ci consente di trasmettere l’informazione nello stesso “linguaggio” di apprendimento dell’atleta, riducendo così anche di molto i tempi di apprendimento.
Ci sono tante pubblicazioni sull'argomento per chi vuole approfondire, nel frattempo spero di avere un pò chiarito il concetto e... di non aver detto troppe cavolate :o)

Nessun commento: